Osteoporosi: nelle donne, il consumo di prugne può rafforzare la densità ossea

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Le prugne possono proteggere la struttura e la forza ossea nelle donne in post menopausa. È quanto evidenzia una ricerca pubblicata su Osteoporosis International secondo la quale consumare tutti i giorni prugne secche rallenta la progressione della perdita ossea legata all’età e riduce il rischio di fratture. Lo studio è stato condotto da un gruppo della Penn State, coordinato da Mary Jane de Souza.

Le prugne contengono composti bioattivi come i polifenoli che possono attenuare i percorsi infiammatori che portano alla perdita ossea. Per verificare gli effetti del consumo giornaliero di prugne sulla qualità delle ossa, il gruppo di ricerca ha condotto uno studio randomizzato e controllato di 12 mesi con 235 donne in post menopausa, divise in tre gruppi: uno che non consumava prugne; uno che ne consumava 50 grammi, da 4 a 6 al giorno, e un altro che ne consumava 100 grammi. Ogni sei mesi, le donne si sono sottoposte a tomografia computerizzata QCT, per misurare la densità di massa ossea 3D, la geometria ossea e la resistenza ossea.

Nel corso di un anno, i ricercatori hanno osservato che i valori di densità di massa ossea e di resistenza ossea nella tibia erano diminuiti nelle donne del gruppo di controllo. Al contrario, quelle che mangiavano almeno 4-6 prugne al giorno mantenevano la densità e la forza ossea e preservavano la struttura ossea, mentre le donne che assumevano 100 grammi di prugne hanno abbandonato lo studio in percentuale maggiore, perché si stancavano di assumere così tante prugne nella dieta.

 

Osteoporosis International (2024) – doi: 10.1007/s00198-024-07031-6

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